La blockchain si avvicina al mercato in formato «as a service»
Quattordici banche italiane stanno sperimentando un sistema per la spunta bancaria, mentre un gruppo di istituti europei è pronto a mettere in produzione una piattaforma per processi di back office. Tutto su blockchain. La finanza continua a essere l’ambito privilegiato per le applicazioni della tecnologia alla base del Bitcoin. Ma anche altri settori industriali si affacciano al mondo della “catena dei blocchi” prendendo confidenza con una tecnologia tutt’altro che semplice. Barilla ha avviato un progetto pilota per il tracciamento dal seme fino alla fabbrica del basilico e Perugina ha in corso una sperimentazione per seguire il Bacio dall’uscita della fabbrica lungo tutto il percorso della filiera di esportazione. Anche Torrefazione San Domenico e Gruppo Italiano Vini hanno avviato progetti simili per garantire la tracciatura delle materie prime. Il «made in Italy» più tradizionale sembra intuire il potenziale di benefici della blockchain, in termini di certificazione della filiera e delle materie prime per poter evitare contraffazioni e rischi di qualità.
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Quanto sono grandi i big data?
I big data sono da tempo uno degli argomenti più caldi del mercato IT, e non solo. Si tratta di insiemi di dati così grandi come volume, e di una tale complessità, da non poter essere gestiti utilizzando gli strumenti software tradizionali. Un classico database, infatti, gestisce i dati in righe e colonne, ma i dati dei big data non possono essere così facilmente incasellabili, perché non sono disponibili in forma strutturata: possono essere presenti come documenti, valori rilevati da sensori IoT, meta dati, posizioni geografiche, e così via. I big data non sono dati “big” solo per la dimensione e la varietà, ma anche per…
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Il Piano Triennale per la PA e l’utilizzo del cloud nelle pubbliche amministrazioni
Oggi, secondo i dati della ricerca dell’Osservatorio Cloud nella PA della School of Management del Politecnico di Milano compiuta su 60 enti pubblici italiani e 6 studi di caso rappresentativi su enti comunali e sanitari lombardi, la maggior parte della spesa IT (39%) della Pubblica Amministrazione è dedicata a servizi installati su macchine locali, mentre solo il 35% del budget va a servizi esternalizzati a provider sul mercato, come Public cloud o altri outsourcer (secondo un modello “outsourced”), e un altro 26% a servizi esternalizzati a società partecipate o comunque parte della PA, come società in-house (secondo un modello “community”).